La Rivoluzione del Reformatting: Il Caso di Google e Oltre

Nel 2011, Google ha intrapreso una gigantesca missione di reformatting su una mole impressionante di 100k file. Questa operazione non solo ha richiesto un’accurata pianificazione e implementazione, ma ha anche acceso ferventi discussioni nel mondo dello sviluppo software sull’efficacia e l’importanza del formatting automatico. L’uso di strumenti come `gofmt` per il linguaggio Go ha evidenziato lโ€™importanza di mantenere il codice ben formato non solo per migliorare l’estetica, ma anche per facilitare la manutenzione e l’evoluzione del codice stesso nel lungo periodo.

L’implementazione di `gofmt` ha fatto scuola, mostrando come un formato uniforme possa eliminare dibattiti su dettagli estetici e focalizzare l’attenzione sulla funzionalitร  del codice. Come indicato da Russ Cox, se un algoritmo definisce come il codice sorgente deve essere formattato, strumenti come `goimports` o `gorename` possono modificare il codice senza introdurre cambiamenti di formattazione casuali. Questo approccio, quindi, ha anche importanti impatti pragmatica sul processo di manutenzione e aggiornamento del codice.

Tuttavia, non tutti sono d’accordo con l’abolizione di qualsiasi controllo umano sulla formattazione del codice. Come espresso da alcuni commentatori, la perdita di un controllo fine sulla formattazione puรฒ risultare frustrante per quegli sviluppatori che utilizzano determinate estetiche come strumenti per la chiarezza del codice. Ad esempio, progetti personali e hobby possono richiedere e giovare da una formattazione manuale piรน curata e specifica che riflette le preferenze dell’autore.

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Strumenti come jscodeshift, ts-morph e ast-grep mostrano quanto il reformatting automatico stia diventando centrale per i processi di sviluppo in ambienti come JavaScript e TypeScript. Un esempio pratico di questa tendenza ci viene dato dalla conversione di un grande codice base da Flow-typed JS a TypeScript, dove l’integrazione di `prettier` ha facilitato ogni piccolo passo del cambiamento, rendendo i diff molto piรน chiari e comprensibili.

Una discussione affascinante si รจ sviluppata attorno al concetto di memorizzare gli AST (Abstract Syntax Tree) direttamente nei file di codice. Questo approccio potrebbe teoricamente eliminare la necessitร  di formattatori, poichรฉ la rappresentazione del codice non sarebbe piรน testo soggetto a dibattiti estetici. Tuttavia, questa soluzione presenta una serie di complessitร  tecniche e culturali, come l’adattamento degli strumenti esistenti e l’efficacia delle rappresentazioni binarie rispetto al testo.

In definitiva, la sfida del formatting automatico riflette un equilibrio tra automatizzazione e controllo umano. Mentre alcuni vedono l’automazione come un mezzo per semplificare la collaborazione e ridurre il carico cognitivo degli sviluppatori, altri temono la perdita della personalizzazione e della cura che possono rendere un codice non solo funzionale, ma anche bello e leggibile. Con l’avvento di strumenti sempre piรน sofisticati, la comunitร  dovrร  continuare a esplorare come bilanciare questi aspetti per mantenere la qualitร  e l’efficacia del codice.


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