Perché preferisco utilizzare “permessi” e “login” anziché “auth”

Negli ultimi anni, il linguaggio utilizzato per descrivere le fasi di autenticazione e autorizzazione nei sistemi informatici è diventato sempre più tecnicamente complesso. Molti professionisti del settore utilizzano acronimi come ‘auth’, ‘authn’, e ‘authz’ per riferirsi rispettivamente all’autenticazione e all’autorizzazione. Tuttavia, l’uso di questi termini può portare a fraintendimenti e confusione, specialmente tra i nuovi sviluppatori o chi non parla inglese come prima lingua.

La necessità di un linguaggio più chiaro diventa evidente quando si considera la facilità con cui termini come ‘autenticazione’ e ‘autorizzazione’ possono essere confusi. In un commento a un recente articolo, un utente ha sottolineato come ‘Auth può significare almeno due cose: autenticazione o autorizzazione’. Questa ambiguità può essere pericolosa, soprattutto in contesti dove la sicurezza è fondamentale. La proposta di sostituire ‘auth’ con ‘login’ e ‘permessi’ mira a risolvere questo problema rendendo il linguaggio più intuitivo e accessibile.

Analizzando il termine ‘login’, notiamo che si riferisce specificamente al processo di identificazione di un utente. ‘Login’ è un termine ampiamente compreso, che evoca immediatamente l’idea di un utente che accede a un sistema con le sue credenziali. Ad esempio, in una classica applicazione web, l’utente inserisce il suo nome utente e la sua password per ‘loggarsi’. Questo processo non riguarda solo l’inserimento delle credenziali, ma anche l’autenticazione dell’identità dell’utente.

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D’altra parte, ‘permessi’ è una parola che descrive in modo chiaro e preciso l’atto di concessione o negazione dell’accesso a risorse o azioni specifiche all’interno di un sistema. I permessi determinano cosa un utente può o non può fare dopo essersi autenticato. Ad esempio, un utente potrebbe aver bisogno di permessi specifici per accedere a determinati file o per eseguire certe operazioni amministrative. Utilizzare ‘permessi’ al posto di ‘autorizzazione’ può ridurre la confusione, specialmente per chi sta imparando queste concetti.

Esaminando alcuni casi pratici, come l’uso di token API o chiavi di servizio, vediamo come questi termini possono facilitare la comprensione. Invece di dire che un servizio richiede ‘auth’, possiamo dire che richiede un ‘login’ per ottenere un token e ‘permessi’ per eseguire determinate operazioni con tale token. Questo approccio non solo chiarifica il processo per gli sviluppatori ma rende anche la documentazione più leggibile e accessibile.

In sintesi, adottare ‘login’ e ‘permessi’ invece di ‘auth’ offre una terminologia più precisa e comprensibile. Anche se i professionisti del settore potrebbero essere abituati all’uso dei termini tecnici, è importante considerare l’accessibilità del linguaggio per tutti gli utenti. Questa scelta lessicale può migliorare la sicurezza, ridurre gli errori e rendere la tecnologia più accessibile a un pubblico più ampio.


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